Per Cesare Cremonini la stagione che si chiude e quella che si aprirà hanno entrambe un unico denominatore: Roma. Nella Capitale l’artista saluterà i fan con due concerti sold-out allo Stadio Olimpico e, al tempo stesso, lancerà l’imminente tour 2026, fissando l’appuntamento del 6 giugno al Circo Massimo.
Il valore simbolico di Roma nelle scelte artistiche di Cremonini
Con la decisione di fare della Città Eterna il fulcro del proprio percorso presente e futuro, Cesare Cremonini mostra una volta di più quell’attenzione millimetrica che da sempre riserva al contesto in cui porta la sua musica. Roma non è per lui soltanto un luogo scenico: è il punto in cui, come racconta, sente di poter toccare il cuore della tradizione e l’avanguardia del pop italiano. Chi frequenta i suoi concerti conosce la cura con cui orchestra l’insieme di scenografie, luci e narrazione; la scelta dello Stadio Olimpico e, a breve, del Circo Massimo si inserisce in questa logica, elevando il live a esperienza collettiva quasi cinematografica.
In quasi ventisei anni di carriera – iniziata quando non aveva ancora compiuto venti anni e consolidata oggi, a quarantacinque -, l’artista bolognese ha dimostrato di saper evolvere rimanendo fedele alla propria cifra stilistica. La Capitale, in questo processo, diventa la lente attraverso cui rileggere il suo repertorio. Ogni brano, dai successi più datati alle tracce dell’ultimo album, acquista un differente spessore nel contesto architettonico e storico di Roma. Non si tratta soltanto di suonare, ma di imprimere nella memoria collettiva un’immagine potente: quella di un artista che, pur muovendosi in un mercato globale, riconosce nello spettacolo dal vivo il luogo in cui restituire verità e vicinanza al pubblico.
Due notti consecutive, un sold out annunciato
Le date del 17 e 18 luglio allo Stadio Olimpico rappresentano l’epilogo di un tour che, numeri alla mano, ha infranto ogni precedente personale primato di Cremonini. Entrambi i concerti hanno registrato il tutto esaurito con largo anticipo e raduneranno complessivamente circa 120.000 spettatori, pronti a cantare in coro un repertorio che spazia dalle origini ai brani più recenti. Il pubblico, da sempre parte integrante dello spettacolo, si trasformerà per due serate in un gigantesco coro pop, confermando la capacità del cantautore di attrarre generazioni differenti attorno a un linguaggio musicale immediato ma ricco di sfumature.
L’impianto scenico ideato per queste due notti capitoline riassume le ambizioni internazionali di Cremonini: maxi-schermi ad alta definizione, giochi di luce sincronizzati e un sistema audio studiato per raggiungere ogni settore dell’impianto, dalla tribuna tevere al prato. Dietro la spettacolarità, tuttavia, restano al centro la canzone e la relazione con il pubblico. È in questa interazione, costruita attraverso monologhi, sorprese e improvvisazioni, che lo show diventa qualcosa di più di un semplice concerto: si fa celebrazione condivisa di un percorso artistico che ha accompagnato intere stagioni della musica italiana.
L’abbraccio con Jovanotti, reunion attesa dal 2010
Tra i momenti più attesi del 18 luglio spicca la presenza di Lorenzo Jovanotti, che salirà sul palco di Cremonini per la prima volta in un suo tour. I due artisti non si incontravano davanti a un grande pubblico dal 2010, quando firmarono insieme la hit “Mondo”. Adesso quella collaborazione trova una nuova cornice: lo Stadio Olimpico illuminato, la platea gremita e un’atmosfera pronta a esplodere nel segno di un pop capace di fondere generi e generazioni. L’idea di ricongiungersi proprio durante il gran finale aggiunge un ingrediente di suspense e gratitudine reciproca.
Accanto all’attesissimo duetto con Jovanotti, non mancheranno sul palco altri ospiti che hanno già affiancato il cantautore in diverse tappe del tour: Elisa e Luca Carboni. La chimica fra queste voci italiane, ciascuna con un timbro e un percorso stilistico distinti, ha regalato nel corso dei mesi momenti di forte suggestione. Riproporla nell’arena capitolina significa sigillare il tour con un immaginario collettivo in cui amicizia, contaminazione e rispetto artistico diventano protagonisti. Per il pubblico, sarà l’occasione di riassaporare versioni speciali di brani amati, arricchite da armonie create appositamente per queste due serate.
Il Circo Massimo dà il via al nuovo capitolo del 2026
Archiviato il trionfo dello Stadio Olimpico, il pensiero di Cremonini è già proiettato al 6 giugno 2026, data in cui inaugurerà al Circo Massimo il prossimo tour estivo, prima tappa di quattro grandi eventi destinati a segnare la stagione live. La scelta di iniziare ancora una volta da Roma sottolinea il ruolo strategico della città: un ponte fra passato monumentale e immaginario pop contemporaneo. L’area archeologica, con il suo impatto visivo inconfondibile, metterà l’artista di fronte a un pubblico potenzialmente ancora più vasto, in un contesto carico di vibrazioni storiche e simboliche.
Parlando del futuro tour, Cesare ha ricordato quanto investa nella dimensione dal vivo: mesi di prove, arrangiamenti dedicati e una preparazione atletica che lo vede impegnato come musicista, cantante e performer allo stesso tempo. La logistica dei luoghi prescelti, racconta, è parte integrante della composizione degli stessi concerti. Per questo la Capitale resta centrale: perché offre scenari in grado di amplificare il significato delle canzoni oltre la loro durata. Il desiderio, dichiarato in più occasioni, è quello di lasciare un’impronta durevole nella memoria di una città che, sin dai primi passi della sua carriera, lo ha sempre accolto con un affetto crescente.