Mentre la stagione calcistica 2024/2025 si spegne lentamente, l’ultimo atto arriva questa sera: alle 21:00 italiane, al MetLife Stadium, Chelsea e Paris Saint-Germain si contendono il Mondiale per Club 2025, scrivendo l’epilogo di un’annata in cui l’Europa ha dettato legge su ogni palcoscenico.
Un epilogo globale in stile europeo
Due realtà abituate ai riflettori, due filosofie di gioco che fino a oggi hanno incantato per motivi quasi opposti. Il PSG di Luis Enrique arriva in New Jersey dopo un filotto di successi domestici e continentali: Ligue 1, Coppa di Francia, Supercoppa e soprattutto una Champions League vinta in finale sull’Inter. Il suo 4-0 rifilato al Real Madrid in semifinale ha cancellato qualsiasi dubbio residuo: la squadra parigina, trascinata da Gianluigi Donnarumma e da un tridente che viaggia a velocità folli, ha un’aura d’inevitabilità che spaventa chiunque. Il Mondiale per Club è l’unico trofeo ancora fuori dalla bacheca stagionale, e lo sguardo dei francesi lascia intendere che vorranno chiudere il cerchio senza mezze misure.
Di fronte, il Chelsea di Enzo Maresca non ha smesso di sorprendere. Partito con il vento in faccia e un’etichetta da outsider, il club londinese ha rubato titoli di giornale conquistando prima la Conference League, poi una qualificazione in finale che pochi analisti avevano pronosticato. Il 2-0 al Fluminense ha valorizzato l’equilibrio tattico costruito dal tecnico italiano, capace di inserire innesti come Pedro Neto e Joao Pedro in un sistema a 4-2-3-1 che bada al sodo e punge al momento giusto. Riuscirà la concretezza dei Blues a interrompere la marcia trionfale dei parigini?
Come seguire la partita gratuitamente in Italia
La finalissima sarà accessibile a un pubblico vastissimo. Chi sceglierà il divano di casa potrà sintonizzarsi in chiaro su Canale 5: Riccardo Trevisani descriverà l’azione, mentre Massimo Paganin offrirà il commento tecnico. In parallelo, lo streaming gratuito metterà tutti nelle stesse condizioni: basterà registrarsi, anche senza abbonamento, su Mediaset Infinity, su Sportmediaset.it oppure su DAZN, dove le voci di Pierluigi Pardo e Massimo Ambrosini seguiranno il match. Nessun pay-wall, nessun codice nascosto: soltanto la scelta del dispositivo preferito e la voglia di assistere a uno scontro che promette spettacolo.
Qualche amico non potrà essere davanti alla TV? L’app di streaming risolve tutto: basta una connessione stabile e si potrà respirare il clima del MetLife Stadium da qualsiasi luogo, che si tratti di un viaggio in treno o della terrazza di un bar. In un calcio sempre più frammentato tra mille piattaforme, la finale mondiale diventa per una sera un evento democratico, un vero regalo per ogni appassionato.
I cammini che hanno portato al MetLife Stadium
Guardando indietro, l’itinerario dei parigini sembra scritto da un narratore che ama i numeri tondi: quattro reti al Real Madrid, zero gol incassati, un controllo totale in ogni zona del campo. Prima ancora, nei quarti, la squadra di Luis Enrique aveva eliminato senza sbavature un avversario ostico come il Monterrey, confermando la solidità di una rosa che non ha mostrato cali di tensione. L’unico brivido? Forse l’autorete sfiorata da Marquinhos ai gironi, episodio rimasto senza conseguenze ma utile a ricordare che la perfezione assoluta, nel calcio, è un traguardo impossibile.
Il percorso del Chelsea è stato meno lineare ma altrettanto significativo. Superata una fase a gironi in cui la concorrenza sudamericana sembrava sulla carta più attrezzata, i Blues hanno geometrizzato il loro percorso, scalzando prima il Pachuca, poi il Fluminense, mantenendo la porta inviolata nell’ultimo atto prima della finale. Ogni tappa ha cementato l’autostima della banda di Maresca, che ora si presenta in campo libera da pressioni: tutti si aspettano il trionfo del PSG e questo, da sempre, può essere il miglior carburante per un’impresa inattesa.
I volti in panchina e la sfida tra filosofie
Su un lato c’è Enzo Maresca, ex regista dalla visione periferica diventato allenatore pragmatico ma aperto alla fantasia dei suoi trequartisti. Ha plasmato un Chelsea compatto dietro, dinamico in transizione e capace di variare ritmo con un tocco. Maresca porta con sé un pezzo d’Italia, unico filo tricolore in finale dopo le eliminazioni di Juventus e Inter, ed è pronto a trasformare ogni dettaglio tattico in un vantaggio psicologico. Il MetLife, per lui, non rappresenta soltanto un’arena: è il luogo in cui potrà dimostrare che la gavetta paga e che i sogni non hanno bisogno di presentazioni.
Sull’altra panchina campeggia lo sguardo di Luis Enrique, maestro del possesso aggressivo e delle riaggressioni rapidissime. Il tecnico asturiano è reduce da un’annata definita dai numeri: trofei in serie, record di passaggi riusciti, un attacco che mescola l’estro di Dembelé e la potenza di Kvaratskhelia. In un contesto tanto prestigioso, Enrique sa che la maledizione delle finali internazionali sfumate non può più esistere: dopo la Champions, il Mondiale per Club deve completare il puzzle di una squadra costruita per vincere ovunque e sempre. Ma la palla è rotonda, e la storia del calcio è piena di coppe scivolate di mano proprio quando sembravano già pronte per le foto di rito.
Le probabili formazioni: undici titolari e possibili sorprese
Il Chelsea dovrebbe confermare il 4-2-3-1: Sanchez in porta; linea difensiva con Gusto, Tosin, Chalobah e Cucurella; coppia mediana affidata a Moises Caicedo e Enzo Fernandez; sulla trequarti spazio a Pedro Neto, Nkunku e Cole Palmer, alle spalle di Joao Pedro. Occhio, però, a possibili variazioni last-minute: Maresca tiene in caldo Gallagher qualora servisse un pressing più aggressivo sul palleggio parigino.
Il PSG di Luis Enrique si dispone con il solito 4-3-3: Donnarumma tra i pali; Hakimi, Marquinhos, Pacho e Nuno Mendes in difesa; in mediana agiranno Neves, Vitinha e Fabian Ruiz; davanti, l’estro di Dembelé e l’imprevedibilità di Doué affiancheranno Kvaratskhelia nel tentativo di bombardare la retroguardia londinese. Sarà sufficiente la solidità del terzetto di centrocampo per contenere le transizioni del Chelsea, o servirà l’intervento della panchina?
Una notte di calcio totale
Al fischio d’inizio non ci saranno seconde possibilità: novanta minuti, eventualmente i supplementari, poi i rigori, per incoronare la regina del mondo. Qualunque squadra sollevi il trofeo, il Mondiale per Club 2025 resterà nella memoria come l’edizione della nuova Europa calcistica, capace di sbarcare negli Stati Uniti e dettare un ritmo che ha escluso chiunque altro. Resteremo svegli, ci emozioneremo, discuteremo di tattica e di cuore: perché questa finale, comunque vada, è la stretta di mano definitiva fra due idee di calcio che da stasera entreranno nella storia.