Nonostante la rigida etichetta del marchesato e gli sguardi sospettosi di chi conta, Manuel e Jana riescono a far arrivare la loro gioia in ogni angolo de La Promessa. Il loro amore, messo alla prova da intrighi e divieti, esplode in un brindisi corale che sfugge a ogni protocollo ― un momento che nessuno, tra mura nobiliari e cucine, potrà dimenticare.
Un brindisi con chi conta davvero
Il mattino dopo le nozze, quando la rugiada ancora bagna i giardini della tenuta, Jana Exposito e Manuel de Luján decidono di sfidare di nuovo l’orgoglio materno di Cruz Ezquerdo. Con la complicità dell’infaticabile Romulo Baeza, allestiscono nel giro di pochi minuti un piccolo rinfresco destinato a tutti coloro che ogni giorno popolano le cucine, i corridoi e le scuderie. Arrivano vassoi colmi di dolci improvvisati, bottiglie riciclate per l’occasione e, soprattutto, un’allegria contagiosa che fa volare gli abiti da lavoro come fossero abiti da festa. Non è forse questo il vero senso di un matrimonio: condividere il proprio sì con chi ha reso possibili i momenti più difficili?
Fra un passo di danza e un calice levato al cielo, la voce di Curro de la Mata echeggia allegra. Il giovane, incurante delle apparenze, trascina subito in pista Catalina de Luján, che non si tira indietro: l’uno con l’altra spezzano, almeno per una notte, il confine invisibile tra sale di rappresentanza e alloggi della servitù. Quanto può durare quell’incanto? Chi assiste vede nascere un piccolo miracolo di uguaglianza, complici i sorrisi di chi versa vino artigianale nei bicchieri di cristallo ereditati dagli avi. E mentre le luci dell’alba filtrano dalle finestre, nessuno sembra preoccuparsi delle possibili ritorsioni: la festa appartiene a chi osa sognare.
La cerimonia minacciata
Poche ore prima, però, il matrimonio aveva rischiato seriamente di saltare. Petra Arcos, su mandato di Cruz, pensa di sbarrare la strada alla felicità dei due innamorati rinchiudendo in una stanza Padre Samuel insieme alla sventurata María Fernández. L’intento? Impedire al sacerdote di arrivare in chiesa in tempo per celebrare le nozze. Ma la determinazione del religioso sorprende tutti: armato di un semplice coltello, forza la serratura e guadagna l’uscita, correndo verso l’altare quando ormai gli ospiti danno l’evento per compromesso. È l’ennesima prova che il destino non si piega facilmente alla malizia umana.
Quando finalmente Jana avanza fra i banchi, il sollievo è palpabile. Tuttavia la navata ospita soltanto un manipolo di domestici selezionati: Petra per dovere, María per coincidenza, insieme a Pía Adarre, Teresa Villamil e l’immancabile Romulo. Tutti gli altri restano oltre le porte, a causa della ferrea volontà di Cruz di mascherare il passato da cameriera di Jana davanti all’aristocrazia invitata. Quante volte la paura del giudizio altrui sacrifica pezzi di verità? Eppure, nonostante le poltrone semi-vuote, i voti vengono pronunciati con fermezza, sancendo l’unione che nessun lucchetto avverso ha potuto spezzare.
Intrighi e ripicche a palazzo
La stessa Petra, che poco prima si era mostrata servizievole al brindisi improvvisato, corre in gran segreto da Cruz per denunciarne l’esistenza. La marchesa, in un primo momento, stringe le labbra: l’istinto le suggerisce di piombare tra i servi e stroncare la festa. Ma un lampo di lucidità prevale. Interrompere quel momento, pensa, incrinerebbe ancor di più il legame già teso con Manuel. Una preoccupazione che Alonso de Luján non tarda a condividere, convinto che ogni colpo inferto alla felicità del figlio finirà per ribaltarsi su di loro come boomerang sociale.
E così, dalle finestre del piano nobile, Cruz osserva senza intervenire. La scelta, tuttavia, le costa cara quando fa il suo ingresso Leocadia de Figueroa, fresca di arrivo a palazzo. Con un sorriso pungente, la nuova arrivata sussurra ai novelli sposi di avvisarla al prossimo ballo “popolare”, poiché anche lei sa divertirsi senza badare alle etichette. È un invito o una frecciata? Di sicuro è un’altra spina nel fianco di Cruz, già esasperata da una serie di piccole sconfitte che minano il suo prestigio. In quel momento si disegna il nuovo campo di battaglia: non più la chiesa, non più i corridoi, ma l’orgoglio stesso della marchesa, ormai stretto d’assedio tra amore, alleanze inattese e brindisi proibiti.
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