La sinergia tra Libera e le associazioni riunite nella federazione AUT-AUTORI si traduce in un articolato percorso condiviso che unisce creatività, impegno civile e memoria. Una sequenza di iniziative, capaci di abbracciare cinema, teatro e radiotelevisione, precede l’inaugurazione della nuova Casa degli Autori dell’ANAC a Roma, testimonianza concreta di un progetto culturale collettivo.
Una collaborazione nata nel segno della legalità
Il dialogo fra l’Associazione Libera, da sempre in prima linea contro mafie, corruzione e violazioni dei diritti, e le realtà professionali dell’audiovisivo, del teatro e della radiotelevisione, ha trovato una sede d’elezione negli spazi di ExtraLibera in via Stamira. Proprio lì, le sigle di categoria ANAC, AIDAC, CENDIC e ANART, coordinate dalla federazione AUT-AUTORI, hanno progettato un calendario di eventi destinato ad alimentare una progettualità comune. L’obiettivo condiviso consiste nel mettere il linguaggio degli autori al servizio di un concetto di legalità vissuto, raccontato e difeso, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Le organizzatrici e gli organizzatori – Patrizia Fregonese, Alessandro Rossetti, Linda Brunetta, Maria Letizia Compatangelo, Toni Biocca e Alessandro Trigona – hanno costruito un programma che intreccia testimonianze artistiche e riflessioni sociali, a dimostrazione di quanto l’arte possa farsi strumento di cittadinanza attiva.
La rassegna si è aperta il 9 giugno con i cortometraggi di giovani registe under 35, presentati nell’ambito di Cinema d’Idea – Women’s International Film Festival e curati da Patrizia Fregonese insieme all’ANAC. L’attenzione rivolta alle voci femminili emergenti rivela la volontà di valorizzare prospettive inedite, capaci di illuminare, con sensibilità nuove, questioni legate a giustizia e diritti. Il secondo appuntamento, il 16 giugno, ha portato nella stessa sede il volume “Il mestiere dell’autore – Gli autori radiotelevisivi si raccontano”, presentato da Linda Brunetta e Stefano Sarcinelli. Il testo ha offerto al pubblico una ricognizione puntuale sul ruolo dell’autore nei media, con un racconto che intreccia aspirazioni, responsabilità e scelte etiche, enfatizzando la funzione sociale della scrittura audiovisiva.
Tre appuntamenti, un unico filo conduttore
La terza tappa del percorso, curata da Alessandro Trigona e Maria Letizia Compatangelo, ha presentato i bandi del Premio CENDIC e del Premio Autori, entrambi intitolati a Angelo Longoni. In questa occasione, la prospettiva di una drammaturgia impegnata si è fusa con l’esigenza di promuovere nuove scritture. La volontà di ricordare Longoni non si esaurisce nella commemorazione, ma diventa spinta propulsiva affinché i giovani creatori possano misurarsi con i temi della legalità e della giustizia sociale. Il pubblico, composto da professionisti e da numerosi studenti, ha colto la sfida lanciata dalle associazioni: trasformare la denuncia civile in narrazione artistica.
Alla pluralità degli ospiti ha corrisposto una ricchezza di sguardi. Tra le giovani registe si sono distinti i nomi di Isabella Delle Monache, Valeria Fusco, Gaia Siria Meloni e Zoe Perfetti; il settore radiotelevisivo ha visto interventi di Massimo Cinque, Claudio Fois, Maurizio Giannotti, Cristoforo Gorno e Bruno Voglino; mentre il mondo dello spettacolo dal vivo ha riunito autori e registi quali Stefano Arditi, Alberto Bassetti, Duska Bisconti, Gianni Clementi, Francesca Occhipinti e molte altre figure di spicco. La presenza trasversale di artisti, produttori, critici e interpreti ha confermato la natura corale di un progetto che mette in relazione discipline diverse sotto il segno della responsabilità etica.
Il ricordo di Angelo Longoni come bussola culturale
Fulcro emotivo di tutti gli incontri è stato il tributo a Angelo Longoni, regista, drammaturgo e scrittore recentemente scomparso. Alla regista e attrice Eleonora Ivone è spettato il compito di rievocarne il percorso umano, evidenziandone la sensibilità civile. Le parole pronunciate in quella sede hanno trasformato la commemorazione in un momento di consapevolezza collettiva, rimarcando come l’eredità di Longoni continui a ispirare chi vede nella cultura uno strumento di emancipazione. Accanto a lei, attori quali Edy Angelillo, Massimo Ghini, Giorgio Borghetti e Francesco Siciliano hanno condiviso ricordi personali, intrecciando riflessioni sul mestiere con l’esigenza di un impegno politico dell’arte.
Il compositore Francesco Verdinelli, le produttrici Tania Corsaro e Ida Di Benedetto e il critico Marcantonio Lucidi hanno a loro volta offerto contributi che riferiscono del nesso indissolubile fra estetica e etica. Nel ricordo di Longoni, la comunità degli autori ha riscoperto la necessità di un linguaggio capace di incidere sul reale, di narrare conflitti e di proporre visioni di cambiamento. Tale consapevolezza, condivisa fra generazioni diverse, alimenta la volontà di costruire progetti che diano voce a chi nel quotidiano affronta disuguaglianze e ingiustizie.
Verso l’apertura della nuova sede ANAC
L’itinerario di incontri troverà il proprio coronamento martedì 1 luglio, alle ore 19.00, con l’inaugurazione ufficiale della nuova sede dell’ANAC in via Cimone 161, a Roma. Il taglio del nastro sarà affidato al presidente Francesco Ranieri Martinotti, affiancato dal presidente del Terzo Municipio, Paolo Marchionne. L’apertura della “Casa degli Autori” rappresenta non solo un traguardo logistico, ma anche un simbolo di coesione fra le diverse anime della scrittura e della regia, destinate a operare in un moderno laboratorio di idee. Gli spazi, pensati per ospitare workshop, incontri di formazione e tavole rotonde, diventeranno un presidio permanente di confronto sull’etica dell’audiovisivo.
Il percorso condiviso con Libera proseguirà attraverso nuovi progetti incentrati sulla diffusione della cultura della legalità fra i giovani autori di cinema, teatro, radiotelevisione e letteratura. Le iniziative, sostenute dal Fondo per il diritto di prestito pubblico nella categoria “autori di videogrammi”, saranno coordinate dalla federazione AUT-AUTORI con la stessa determinazione mostrata in questi primi tre appuntamenti. Il futuro che si delinea è quello di una collaborazione stabile, nella quale competenze artistiche e coscienza civile convergono per restituire alla società narrazioni capaci di abbattere stereotipi e di promuovere una cittadinanza più consapevole.