Il Paese sta vivendo giornate incendiarie, con l’aria africana che domina incontrastata: la sua presa, però, mostra le prime incertezze, preludio a un possibile sussulto temporalesco che potrebbe riportare respiro a molte regioni.
Temperature senza precedenti e notti tropicali
La fase attuale è contraddistinta da valori termici che si collocano stabilmente ben oltre i riferimenti climatici di fine giugno. Dalla Val Padana alla Sicilia, i termometri si spingono quotidianamente sui 34-36 °C, con punte localmente superiori, evidenziando uno scarto di circa 7-8 °C rispetto alle medie stagionali. Un indicatore eloquente di questa anomalia è il recente innalzamento dello zero termico a quota 5100 metri, registrato sabato 28: tale livello normalmente inaccessibile in questo periodo certifica la portata eccezionale dell’evento.
A rendere ancora più gravosa la situazione interviene l’assenza di raffreddamento notturno. Le principali città, ma anche tanti centri secondari, non riescono a scendere sotto i 25 °C neppure nelle ore di buio, trasformando le notti in interminabili sequenze di caldo umido. Questa persistenza della calura interrompe i fisiologici cicli di recupero termico e accentua il disagio, soprattutto nei comparti urbani densamente edificati. In tale contesto risaltano gli effetti combinati di umidità elevata, isole di calore e ventilazione quasi nulla, che amplificano la percezione di afa.
I primi scricchiolii dell’alta pressione africana
Nelle ultime ore, tuttavia, il possente scudo offerto dall’anticiclone di matrice subtropicale – identificato come Pluto – mostra segnali di lieve cedimento. L’analisi barica rileva un graduale abbassamento del campo in quota sul quadrante occidentale europeo, segnale che potrebbe favorire l’infiltrazione di refoli più freschi di origine atlantica. L’apparente immutabilità della cupola calda, quindi, non è destinata a perdurare indefinitamente; le prime ondulazioni della corrente a getto, seppur ancora deboli, attestano un cambio di passo imminente. Le prossime 48 ore saranno dunque decisive per capire se la struttura anticiclonica potrà difendersi oppure se dovrà arretrare verso meridione.
I sinottici elaborati dai principali centri di calcolo convergono su una progressiva erosione del bordo settentrionale del promontorio africano: sarà proprio da quel varco che, secondo gli esperti, troverà spazio l’aria instabile capace di innescare le prime celle convettive sulle Alpi. Basteranno minimi contrasti termici per trasformare la quiete apparente in turbolenza atmosferica. Di conseguenza, la stabilità che ha caratterizzato l’ultima decade del mese appare destinata a frammentarsi, almeno sul settentrione, inaugurando un contesto più dinamico e meno opprimente.
Nord Italia: instabilità crescente tra le Alpi e le pianure
La giornata di lunedì 30 si preannuncia emblematica di questa nuova tendenza. Il mattino trascorrerà generalmente soleggiato, ma durante le ore più calde si formeranno i primi cumulonembi sui crinali alpini, destinati a scivolare in serata verso alcuni settori dell’alta pianura. Triveneto e Lombardia orientale saranno i comparti più esposti a rovesci e colpi di vento notturni, mentre una nuvolosità estesa potrà rendere l’atmosfera ancora più soffocante sul resto della macro-area. Sarà il segnale concreto che l’equilibrio termico raggiunge il punto di rottura.
Il seguito della settimana non farà che accentuare questa tendenza. Martedì 1 luglio i temporali potranno spingersi anche sulle fasce di pianura più interne, accompagnandosi a raffiche improvvise e a episodi di grandine, complici gradienti verticali decisamente marcati. Mercoledì 2, una temporanea rimonta del sole tornerà a far salire la colonnina di mercurio, ma nel pomeriggio la fascia montana tornerà a fungere da innesco convettivo, con nuovi focolai temporaleschi destinati talvolta a lambire i capoluoghi. La prevedibilità di tali fenomeni rimane bassa e richiederà monitoraggi continui.
Centro e Sud ancora nella morsa del caldo, ma con uno spiraglio
Mentre il Nord sperimenterà fasi alterne di sole e rovesci, le regioni centrali e meridionali resteranno pienamente inglobate nel respiro rovente dell’anticiclone. Le massime continueranno a varcare la soglia dei 35 °C in molte località, con picchi di calore più incisivi sulle pianure interne e nelle conche appenniniche. Roma, Bari e Cagliari conserveranno notti tropicali e umidità elevata, privando la popolazione di un raffreddamento naturale. Il disagio fisiologico, in queste condizioni, tocca livelli che impongono cautela e corretta idratazione.
Eppure, proprio sul finire della settimana, i modelli delineano la possibilità che una perturbazione di origine atlantica riesca ad abbattere, seppur temporaneamente, la cupola calda anche sul versante centro-meridionale. L’ingresso di aria più temperata sul bacino mediterraneo centrale potrebbe determinare un break temporalesco tra sabato 5 e domenica 6 luglio, garantendo un calo termico avvertibile. Si tratterebbe di una finestra di stabilità interrotta da piogge vivaci ma di breve durata, sufficiente però a fornire un prezioso ristoro prima che l’estate torni a mostrarsi in tutta la sua forza.
Agenda meteorologica: dal 30 giugno al 6 luglio
Alla luce delle più recenti simulazioni, la sequenza dei prossimi giorni può essere riassunta come segue: lunedì 30 giugno stabile al mattino, prime precipitazioni convettive sulle Alpi nel tardo pomeriggio e possibile coinvolgimento del Triveneto in nottata; martedì 1 luglio instabilità più diffusa al Nord, pur in un contesto termicamente molto caldo; mercoledì 2 luglio pausa soleggiata con nuovi rovesci sui rilievi alpini e sull’Appennino centrale. Il Centro e il Sud, in parallelo, manterranno cieli sereni e temperature elevate.
Guardando oltre la metà settimana, giovedì 3 e venerdì 4 dovrebbero confermare il dominio di un caldo intenso, con isolati episodi temporaleschi confinati alle zone montuose. L’attenzione, tuttavia, si concentra sul fine settimana 5-6 luglio, quando l’arrivo di un fronte atlantico potrebbe attrarre aria fresca verso la penisola, abbattendo la resistenza dell’Anticiclone Pluto. Se la traiettoria della perturbazione dovesse confermarsi, molte aree potrebbero beneficiare di un netto calo delle temperature e di precipitazioni vivaci, preludio a qualche giorno di tregua dall’opprimente canicola.