La sera di lunedì 26 maggio Martina Carbonaro, studentessa di quattordici anni residente nel rione Salicelle di Afragola, è uscita di casa per una breve passeggiata con un’amica verso le 19. Da quel momento il suo nome è diventato un appello che rimbalza sui social, nei gruppi di quartiere e nelle redazioni locali. Nessuno l’ha più vista rientrare, e il suo telefono – che alle 20:30 era ancora acceso – da allora risulta inattivo.
Nel giro di un’ora la famiglia ha sporto denuncia ai Carabinieri: è scattato il protocollo per le persone scomparse e parallelamente, la mobilitazione spontanea di vicini e conoscenti. Post, locandine digitali e messaggi vocali hanno invaso le bacheche di Afragola e dintorni con la stessa richiesta: condividere la foto della ragazza e il numero di emergenza 375 798 7705, al quale risponde la madre, Musa Fiore.
L’ultima serata: dalla passeggiata al silenzio del cellulare
Secondo la ricostruzione più aggiornata, Martina si sarebbe fermata con l’amica in un bar di via Oberdan per un gelato. Poco dopo, nei pressi dell’esercizio, avrebbe scambiato qualche parola con un coetaneo con cui in passato aveva avuto una frequentazione. Alle 20.30 la madre le invia un messaggio; Martina risponde «Sto tornando a casa» e poi il silenzio. Da quell’istante il telefono non aggancia più alcuna cella.
Gli inquirenti hanno già ascoltato l’amica e i testimoni presenti nel locale, nel tentativo di capire se la ragazza si sia allontanata da sola o in compagnia. Al momento non emergono segnali di costrizione né conflitti familiari che facciano pensare a una fuga volontaria, ma gli investigatori non escludono alcuna pista e stanno incrociando i tabulati telefonici con le immagini delle telecamere private lungo il percorso casa-piazza Gianturco.
La denuncia ai Carabinieri e l’appello dei familiari
La denuncia di scomparsa è stata formalizzata alla stazione dei Carabinieri di Afragola poco dopo le 21. L’Arma ha diramato una nota di ricerca su tutto il territorio provinciale e attivato il canale diretto con la Prefettura, mentre la famiglia – visibilmente provata – ha diffuso il numero unico per le segnalazioni. «Aiutateci a riportare Martina a casa», implora la madre in un video condiviso migliaia di volte.
In poche ore l’appello è stato rilanciato da pagine Facebook locali, web-tv e associazioni di volontariato; persino alcuni consiglieri regionali hanno chiesto «massima collaborazione» ai cittadini. L’effetto rete, già sperimentato in casi simili, sta generando decine di contatti che i Carabinieri vagliano uno a uno per evitare falsi avvistamenti e dispersione di risorse.
Le ricerche sul territorio: dove si concentra l’attenzione
Sin dalle prime luci dell’alba di martedì 27 maggio, pattuglie e volontari stanno perlustrando strade, parchi e sottopassi lungo l’asse Afragola-Casoria. L’ordine di priorità segue le abitudini di Martina e i punti dove il suo smartphone si collegava più spesso alla rete. Nel frattempo le testate locali riportano che gli investigatori stanno visionando decine di filmati di videosorveglianza pubblica e privata alla ricerca di tracce utili.
La Prefettura ha allertato anche i reparti limitrofi, mentre Protezione civile e Croce Rossa si sono rese disponibili a supportare eventuali battute di ricerca estese. Il Comune di Afragola, attraverso i propri canali ufficiali, invita i cittadini a non diffondere voci non verificate e a segnalare esclusivamente elementi concreti alle forze dell’ordine o alla famiglia.
Chi è Martina: identikit e abbigliamento al momento della scomparsa


Martina Carbonaro è una ragazza minuta, capelli castani lisci all’altezza delle spalle e occhi scuri. Al momento dell’allontanamento indossava una maglietta chiara, jeans slim e scarpe da ginnastica nere; alcuni testimoni ricordano un piccolo zainetto scuro, dettaglio che però non compare nella nota ufficiale dei Carabinieri.
Gli amici la descrivono come una studentessa «solare, appassionata di musica» che non aveva mai manifestato il desiderio di andarsene. Anche i familiari, nello spiegare l’accaduto ai media, sottolineano l’assenza di litigi o tensioni recenti: per loro ogni ora che passa alimenta la convinzione che qualcuno potrebbe averla convinta ad allontanarsi o trattenuta contro la sua volontà.
Come aiutare le ricerche senza intralciare le indagini
Chiunque riconosca Martina o disponga di immagini utili (dash-cam, videocitofoni, telecamere private) è invitato a contattare immediatamente il 112 o, lo ripetiamo, il numero 375 798 7705. Le forze dell’ordine ricordano che, in caso di minori, la segnalazione può essere fatta subito senza attendere 24 ore. Ogni elemento – anche solo l’orario di passaggio di un autobus o l’eventuale presenza della ragazza in un negozio – può risultare determinante.
È altrettanto importante evitare la diffusione di ipotesi non verificabili o fotomontaggi che possano confondere. Le autorità ribadiscono che aggiornamenti ufficiali verranno diramati solo attraverso canali istituzionali o tramite comunicazioni della famiglia; chi desidera dare una mano può condividere l’identikit, controllare le proprie registrazioni video e riferire eventuali scoperte esclusivamente agli investigatori.